Alto n.2, 1974, lato cm 100

Con un arco di cerchio, 2017, cm 100x100

Angoli chiari, 2017, lato cm 100

Spostamenti 2016, cm 50x60

Riccardo Guarneri

Firenze, 1933

Nato a Firenze nel 1933, frequenta la Scuola Libera del Nudo e, ventenne, inizia a dipingere contemporaneamente ad un’attività musicale che lo vede esibirsi con orchestre di musica leggera in Italia e all’estero, suonando chitarra classica e jazz. Dopo i primi quadri figurativi si avvicina all’informale e, grazie agli autoritratti dell’ultimo Rembrandt, intuisce come centrale il tema della luce, senza rinunciare alla materia, meditando su Wols ed Alechinskij. Esordisce a Firenze nel ’59 nello spazio di Fiamma Vigo e in quello stesso anno soggiorna in Germania frequentando Otto Piene, Peter Brüning, Hansjorg Glattfelder,  Raimond Girke e Winfred Gaul. La prima mostra personale è alla Galerie de Posthoorn de L’Aia, nel 1960, anno nel quale Guarneri è anche ad Abstracte Italiensee Kunst a Ostenda e a Modern Paintings of Italy alla Rose Marie Gallerie di Taipei, mentre del 1961 è la personale con Claudio Verna alla Galleria L’Indiano di Firenze e del 1962 quella alla Galleria San Matteo a Genova. Nel 1962 comincia ad interessarsi al colore in quanto luce, alla grafia come pittura ed ai problemi inerenti la percezione visuale. Da questo momento in poi, segno, luce e colore si identificano, sostanziando il filo conduttore della sua ricerca. Nascono i primi quadri in cui lo spazio viene scandito da variazioni luminose e le cui superfici sono trattate prevalentemente a matita. Questi lavori vengono rivelati per la prima volta nel 1963 nella personale a La Strozzina di Palazzo Strozzi. Nel 1963 con Giancarlo Bargoni, Attilio Carreri e Gianni Stirone, Guarneri costituisce il Gruppo Tempo 3, il cui programma formale, partendo dalla lezione di Rothko e dalle teorie gestalt, auspicava il superamento della contrapposizione tra concretismo e informale ponendosi come il terzo tempo della pittura astratta. Dal 1964 il lavoro acquista una struttura più rigorosa e geometrica dettata da rombi o quadrati ripetuti in impercettibile asimmetria, dove il colore-luce va a sostituire il colore timbrico. La sua ricerca è premiata con l’invito alla XXXIII Biennale di Venezia (dove Guarneri condivide la sala con Agostino Bonalumi e Paolo Scheggi) e alla mostra Weiss auf Weiss alla Kunstalle di Berna, mentre sono del 1967 le partecipazioni alla V Biennale di Parigi e alle mostre di Nuova Tendenza. Numerose sono le personali che vedono l’artista impegnato in Italia ed in Europa negli anni Sessanta: alla Galleria Gritti di Venezia nel 1964, alla Galleria II Bilico di Roma nel 1965, alla Galleria il Paladino di Palermo nel 1966, alla Galleria La Carabaga di Genova e alla Galleria 3A di Lecce nel 1967, allo Studio d’informazione Estetica di Torino nel 1968 e alla Galleria Flori di Firenze nel 1969.

Proprio nel 1969 i quadri divengono il risultato di trasparenze luminose e, ormai quasi bianchi, leggibili solo mediante una osservazione prolungata. Nel 1972 Guarneri tiene una prima antologica di oltre sessanta lavori che chiude un decennio di attività al Westfälischer Kunstverein di Münster, mentre sono sempre dello stesso anno le personali alla Galleria Peccolo di Livorno, alla Galleria La Polena di Genova, alla Galleria Morone 6 di Milano e alla Galerie Loehr di Francoforte. Seguono la personale del 1973 alla Galleria del Cavallino di Venezia e quelle del 1974 alla Galleria Godel di Roma e alla Galerie December di Müster; quella alla Galerie December di Dusseldorf nel 1976 e alla Galerie Artline de L’Aia nel 1978. Tra le più prestigiose rassegne figurano le partecipazioni alle Quadriennali di Roma del 1973 e del 1986, alle Biennali di Milano del 1974, del 1983 e del 1994, e alle mostre storiche sull’arte italiana: Linee della ricerca artistica in Italia 1960-1980 al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1981; Astratto-Secessioni astratte in Italia dai dopoguerra al 1990 alla Galleria Civica di Verona nel 1990; Arte in Italia 1956/1968 al Museo Civico di Conegliano Veneto nel 1995; Die andere Richtung der Kunsf. Abstrakte Kunst Italiens ’60/’90 alla Kunsthalle di Colonia nel 1997; Pittura Analitica anni ’70 al Palazzo della Permanente di Milano nel 2007; Pittura Aniconica alla Casa del Mantegna di Mantova nel 2008; Forme d’arte in Italia alla Rotonda della Besana a Milano nel 2010. Nell’ultimo decennio ha partecipato a tutte le principali mostre dedicate alla pittura analitica. Nel 2000 ha realizzato il progetto per il mosaico di 24 mq della stazione Lucio Sestio della metropolitana di Roma e nel 2004, presso la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, si è tenuta l’importante mostra antologica Contrappunto luce. Riccardo Guarneri ha insegnato pittura nelle Accademie di Belle Arti di Carrara, Bari, Venezia e Firenze ed è inoltre Accademico Emerito per l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Nel 2017 l’artista è invitato alla 57. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia Viva Arte Viva, a cura di Christine Macel.

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