Elio Marchegiani - Opere

Dicroico, 1992, su intonaco, cm 33x33

Elio Marchegiani - Opere

Mi girano le Grammature, 2007, sfera magnetica, cristallo e cupola di vetro, cm 29x40

Elio Marchegiani - Opere

Specchio di Pelle, 1980, pelle e legno, cm 78x59

Elio Marchegiani - Opere

Grammature d’oro 24 K, 1977, foglia oro su lavagna, cm 45x45

Elio Marchegiani

Siracusa, 1929

Nato a Siracusa nel 1929 è a Livorno già nel 1934. Inizia giovanissimo a dipingere, da autodidatta, e nel 1956, col sostegno del gallerista Bruno Giraldi, intensifica la propria attività artistica. Da Giraldi nel 1958 allestisce la sua prima personale con una pittura permeata della temperie informale al tempo dilagante. Sempre nella galleria livornese si ripresenta nel 1959 e nel 1961, mentre contemporaneamente si dedica sempre più attivamente all’organizzazione di mostre ed incontri culturali. Spronato da Gianni Bertini viaggia sempre più freneticamente tra Parigi, Milano e soprattutto Roma, mentre a Firenze entra a far parte del “Gruppo 70” iniziando una solidale amicizia con Giuseppe Chiari. Frequenta l’ambiente di Piazza del Popolo, mentre a Milano si lega a Lucio Fontana. Elabora i cosiddetti Materici, in oro e argento, che dal 1964 iniziano a contenere oggetti comuni quali, più frequentemente, serrature e chiavi. L’attenzione per l’opera di Giacomo Balla, Marcel Duchamp e Lucio Fontana, ed i legami fra scienza ed immagine, costituiscono la base del lavoro che, sul finire degli anni Sessanta, sarà gestito da Guido Le Noci della Galleria Apollinaire di Milano e da Gasparo del Corso della Galleria L’Obelisco di Roma. Nel 1967 vince a Biennale di San Marino e l’anno seguente è invitato per la Biennale di Venezia, alla quale si presenta con la ricostruzione di Feu d’artifice ed altre opere lasciate incompiute da Giacomo Balla con la scritta: “Ricostruiteli con i materiali della vostra epoca”. Nel 1969 ottiene la cattedra di “Tecnologia dei materiali e ricerche di laboratorio” all’Accademia di Belle Arti di Urbino (dove successivamente sarà nominato alla cattedra di “Pittura” ed infine Direttore dal 1983 al 1988). Sul principio del nuovo decennio, dopo la ricerca sul movimento e la luce, nascono le Gomme, destinate a deperire nel tempo, eseguite tra il ’71 e il ’73 e presentate alla Biennale di Venezia del 1972 (assieme alla ricostruzione in scala del campanile di San Marco), che precedono il tempo delle celebri Grammature di colore e delle ricerche su supporti quali intonaco, lavagna, rame, pelle e pergamena.

Saranno proprio le Grammature a trovare il maggior consenso, anche museale, con la presenza nella Collezione di Arte Contemporanea Italiana della Farnesina (Ministero degli Esteri, Roma) ed in vari musei italiani ed esteri. Negli anni seguenti meritano essere ricordate le committenze franco-americane ottenute al FIAC di Parigi del 1985-1986, che portano alle installazioni definitive nella Ile Saint Louis di Parigi, al Castello di Blois sulla Loira e successivamente a New York e San Francisco. Nel 1986, invitato da Giorgio Celli, Marchegiani è nuovamente alla Biennale di Venezia mentre nel 1998 il Comune di Livorno, nello spazio del Museo Fattori, gli dedica un’ampia antologica che comprende le opere più significative della sua intera ricerca artistica, con la pubblicazione di un catalogo dal titolo “Fare per far pensare”, da sempre motto del suo operare. Nel 2007 ha luogo una monumentale mostra antologica nel Convento del Carmine di Marsala, accompagnata dalla pubblicazione del volume “Linee di produzione 1957-2007”, a cura di Carola Pandolfo Marchegiani. Nell’estate 2010 ha luogo la mostra antologica alla Torre di Guevara di Ischia mentre nel 2013 è l’antologica alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento dal titolo “Homemade Future”, curata da Marco Meneguzzo. Nell’aprile 2012 una Grammatura di colore su intonaco del 1977 entra a far parte del Museo del Novecento di Milano e nel maggio 2014 viene scoperta la Grande Scacchiera, del 1976, definitivamente installata nel building di via Roentgen dell’Università Bocconi di Milano. In estate due Grammature vengono inserite nell’allestimento permanente della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma. Presente alle principali mostre dedicate alla pittura analitica, nel 2017 è alla Primo Marella Gallery con la mostra “Io ironicamente io” e con l’antologica “Soffio del mio vento” alla Casa di Raffaello ad Urbino.

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